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Ne avevo già parlato in un altro articolo dedicato agli ormoni e all’alimentazione ma vale la pena approfondire il rapporto tra IGF-1 e sviluppo muscolare. Si tratta infatti di un argomento centrale per chi vuole ottenere reali progressi nella crescita muscolare.
L’IGF-1, o fattore di crescita insulino-simile (Insulin-Like Growth Factor), conosciuto anche come somatomedina, è un ormone proteico con un ruolo determinante: fondamentale durante la crescita del bambino e altrettanto importante nell’adulto. La sua struttura molecolare è molto simile a quella dell’insulina, e questo spiega parte delle sue funzioni metaboliche e anaboliche.
Il GH (ormone della crescita), prodotto dall’ipofisi, stimola a sua volta il fegato a produrre IGF-1. Esistono in realtà due principali forme di somatomedine:
- IGF-1, massimo in adolescenza e diminuisce con l’età ed è dipendente dal GH.
- IGF-2 più rilevante nella vita fetale, con un legame solo parziale all’ormone della crescita.
IGF-1 e Bodybuilding: il ruolo chiave nello sviluppo muscolare
Quello che interessa davvero a noi praticanti di bodybuilding e sollevatori di pesi è l’IGF-1.
Grazie alle sue spiccate capacità anabolizzanti, questo ormone è considerato uno dei protagonisti più importanti nella crescita muscolare.
L’IGF-1 è composto da 70 aminoacidi e viene prodotto quando i livelli di GH aumentano, stimolando a loro volta la sintesi di proteine di legame. Per questo motivo l’IGF-1 è definito il principale mediatore degli effetti anabolici del GH: insieme formano il cosiddetto asse GH/IGF-1, una delle vie più rilevanti per l’ipertrofia muscolare.
Uno studio interessante (1) ha evidenziato come i livelli di IGF-1 siano correlati al contenuto di DNA e all’accumulo di proteine durante la crescita del muscolo scheletrico, confermando il suo ruolo centrale nello sviluppo muscolare.
L’ipertrofia è regolata da almeno tre processi chiave:
- Attivazione delle cellule satelliti
- Trascrizione dei geni
- Sintesi proteica
E l’IGF-1 è in grado di influenzare positivamente ciascuno di questi meccanismi.
In particolare, un aumento della sua concentrazione nel flusso sanguigno stimola la crescita e la rigenerazione cellulare, soprattutto nelle cellule muscolari scheletriche, migliorando forza, dimensioni e capacità contrattile.
In altre parole, l’IGF-1 non solo stimola la sintesi proteica, ma contrasta anche l’atrofia muscolare, diventando così un alleato fondamentale per chi punta a risultati concreti in palestra.
IGF-1: benefici oltre i muscoli e legame con l’insulina
L’IGF-1 non agisce soltanto sui muscoli. Tra i tessuti positivamente influenzati troviamo cartilagine, fegato, reni, pelle, polmoni, nervi e ossa. Non a caso, carenze di IGF-1 possono causare un blocco della crescita e una serie di problemi di salute.
Un aspetto molto interessante è la sua capacità di attivare i recettori dell’insulina: in questo modo l’IGF-1 integra e potenzia gli effetti dell’insulina stessa, favorendo ulteriormente lo sviluppo muscolare. Poiché i livelli di IGF-1 sono direttamente legati a quelli dell’ormone della crescita, una riduzione del GH porta inevitabilmente a un calo della produzione di IGF-1. I picchi maggiori si registrano durante infanzia e adolescenza, per poi diminuire progressivamente con l’età.
IGF-1 e cellule satelliti: la base dell’ipertrofia muscolare
La capacità delle cellule muscolari di diventare più grandi e forti è il risultato di un adattamento continuo allo stress da sovraccarico. Questo può essere:
- meccanico (tipico del lavoro di forza, ma non solo)
- metabolico (tipico dell’allenamento per l’ipertrofia)
Ed è proprio il bodybuilding, praticato con i giusti stimoli, a rappresentare la via maestra per ottenere questo adattamento.
Una parte cruciale di questo processo è affidata alle cellule satelliti, veri e propri precursori dei muscoli. Normalmente restano dormienti, ma vengono attivate da ormoni come l’IGF-1. Una volta attivate, iniziano a dividersi e i loro nuclei diventano geneticamente simili a quelli delle cellule muscolari scheletriche: è il processo noto come differenziazione.
L’aumento del numero di nuclei all’interno delle fibre muscolari è la condizione indispensabile perché queste possano crescere e ripararsi. Non a caso, ogni volta che un muscolo cresce in risposta all’allenamento con i pesi, si osserva sempre un incremento dei nuclei nelle cellule muscolari scheletriche.
IGF-1 e sviluppo muscolare: come stimolarne maggiormente la produzione?
Domanda inevitabile: come si fa ad aumentare i livelli di IGF-1 in modo naturale?
Le strategie principali sono due: allenamento e alimentazione. Partiamo dall’allenamento, che resta la leva più potente.
La prima regola è semplice: allenarsi con i pesi. Ma attenzione, non basta “fare palestra”. A fare la differenza è soprattutto l’intensità. Se ti limiti a usare i pesetti, difficilmente avrai uno stimolo ormonale significativo.

L’allenamento con i sovraccarichi pesanti scatena una forte risposta ormonale, aumentando la produzione di IGF-1. In pratica, mette le cellule muscolari in uno stato anabolico grazie allo stress meccanico e metabolico indotto dal sollevamento.
Il meccanismo è chiaro: sollevare pesi stimola il GH, e quest’ultimo segnala al fegato di produrre IGF-1. Ecco perché il bodybuilding intenso, con sessioni mirate e generalmente della durata di un’ora, rappresenta la condizione ideale per massimizzare questa risposta.
Alimentazione e IGF-1: il ruolo dei macronutrienti
L’alimentazione ha un impatto enorme sulla capacità del corpo di produrre IGF-1.
Non si tratta solo di introdurre le giuste quantità di proteine, carboidrati e grassi, ma di capire come questi nutrienti influenzano la fisiologia e la biochimica dell’organismo.
Proteine e IGF-1
Le proteine di qualità sono fondamentali. Diverse ricerche indicano che una dieta con un buon apporto di proteine animali, ad alto valore biologico, favorisce livelli più alti di IGF-1 circolante. Un leggero incremento del consumo proteico può quindi risultare utile, sempre dopo valutazioni mediche e sotto supervisione.
Un esempio pratico arriva da uno studio (2) in cui, durante un programma di forza e condizionamento di 6 mesi, l’integrazione con proteine e carboidrati ha aumentato i livelli di IGF-1 più di un’integrazione a base di soli carboidrati.
Nota importante: aumentare non significa esagerare. “Sfondarsi di proteine” non porta benefici ulteriori e rischia di creare squilibri. Bisogna rispettare sempre i fabbisogni individuali, in particolare per chi si allena con costanza.
Carboidrati e IGF-1
In teoria, i carboidrati non hanno un ruolo diretto sulla produzione di IGF-1. Alcuni studi suggeriscono persino che un consumo elevato possa ridurne i livelli. Tuttavia, nella pratica, ridurre drasticamente i carboidrati non è una strategia intelligente:
- i carboidrati sono il principale nutriente anabolico,
- rappresentano l’unica fonte di energia “pulita” e rapidamente disponibile,
- tagliarli troppo espone al rischio di catabolismo muscolare e calo delle prestazioni.
Grassi e IGF-1
Anche i grassi hanno un ruolo importante. Sono fondamentali per la produzione di testosterone, e diversi studi mostrano una correlazione tra un maggiore apporto di grassi (fino al 30% delle calorie totali) e livelli più alti di IGF-1.
Al contrario, le diete a basso contenuto di grassi tendono a far calare i livelli di IGF-1.
In particolare, è utile incrementare il consumo di acidi grassi Omega-3:
- potenziano le azioni anaboliche,
- migliorano la sensibilità insulinica,
- aiutano a proteggere dall’insulino-resistenza.
Integratori e IGF-1: cosa può davvero aiutare
Oltre all’allenamento e alla corretta alimentazione, anche alcuni integratori possono avere un ruolo nella regolazione dell’IGF-1.
Caseine: sì, ma non le consiglio…
Le caseine vengono spesso citate come utili per stimolare l’IGF-1, ma personalmente non ne sono mai stato un grande sostenitore.
Ho spiegato in dettaglio i motivi nell’articolo dedicato ai latticini, che ti invito a leggere per approfondire.
Vitamina D: il fattore decisivo
Ben più rilevante è la vitamina D, un nutriente che ha un impatto enorme non solo sulla produzione di IGF-1, ma sulla salute generale.
Diversi studi (3) hanno dimostrato che l’integrazione di vitamina D può aumentare i livelli circolanti di IGF-1 negli adulti, con implicazioni molto importanti anche per il trattamento della carenza di GH.
La vitamina D, infatti, non si limita a favorire la crescita muscolare: è coinvolta nella salute ossea, nella funzionalità immunitaria, nel metabolismo e in una lunga serie di processi vitali.
Per questo considero fondamentale mantenere livelli ottimali e ti invito a leggere l’articolo completo che ho dedicato proprio a questo argomento.
Conclusioni
L’IGF-1 è un vero e proprio mediatore della crescita muscolare, capace di influenzare la sintesi proteica, l’attivazione delle cellule satelliti e la rigenerazione delle fibre. Non esistono scorciatoie o formule magiche: per stimolarne la produzione serve un mix intelligente di allenamento intenso, alimentazione mirata e corretti livelli di vitamina D.
Se vuoi costruire un fisico forte e duraturo, non dimenticare mai che l’IGF-1 risponde a ciò che fai ogni giorno: come ti alleni, come mangi e come recuperi.
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RIFERIMENTI
- Adams GR, Haddad F. The relationships among IGF-1, DNA content, and protein accumulation during skeletal muscle hypertrophy. J Appl Physiol (1985). 1996 Dec;81(6):2509-16. doi: 10.1152/jappl.1996.81.6.2509. PMID: 9018499.
- Effect of protein supplementation during a 6-mo strength and conditioning program on insulin-like growth factor I and markers of bone turnover in young adults. PMID: 15941900
- Vitamin D increases circulating IGF1 in adults: potential implication for the treatment of GH deficiency. PMID: 24005315

Personal Fitness Trainer certificato ISSA. Motivatore e grande appassionato di sport e cultura fisica. Specializzato in allenamento e corretta alimentazione sportiva.
Muscoli e nutrimento impeccabile, sono il segreto per salute, prestanza e longevità. Ma ognuno necessita del suo programma…
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vorrei maggiori garanzie ed chiarimenti. Grazie
dove comprare il prodotto?
Ciao Enrico, a quale prodotto ti riferisci? Non ho parlato di nessun prodotto da acquistare nell’articolo ma solo di strategie comportamentali per favorire il rilascio della produzione di IGF-1. In tal caso t’invito a rileggere il post per comprendere meglio. 🙂
Saluti
Ciao Marco,complimenti per l’articolo.Volevo chiederti chiarimenti sulla periodizzazione annuale in palestra per quanto riguarda gli esercizi.Ho letto che ce ne sono vari tipi: lineare,inversa o ondulata.
In genere molte partono con serie da 12 fino ad arrivare a serie basse,di conseguenza variando anche l’intensità. Naturalmente c’è poi l’inversa o poi quella ondulata.Io ho programmato il mio macrociclo in :preparazione,forza e infine ipertrofia per poi andare a lavorare su definizione e mantenimento.La forza la farò in inverno e primavera per poi fare massa in estate. Volevo chiederti se: in un mese faccio ad esempio serie piramidali 10-8-6 per prepararmi alla forza,poi serie da 6,poi serie da 4 per la forza,e quindi abbassando a poco a poco le serie ma aumentando l’intensità…nel momento in cui poi devo fare ipertrofia devo man mano aumentando le ripetizioni?Ad esempio con un piramidale crescente 4-6-8-10?… E’ come se avessi una periodizzazione che va a scendere e poi a salire nuovamente per fare ipertrofia.Va bene ugualmente o deve essere tutto ben preciso e dettagliato?
Ciao Lucas, grazieee!
Un macrociclo organizzato nel modo in cui hai citato è corretto, poi logicamente la fase di definizione non è obbligatoria ma dipende dalle esigenze personali e ricorda che non esiste un lavoro specifico a tale scopo, ma la definizione si ottiene con l’alimentazione. Non pensare di fare definizione impostando serie da 15-20 ripetizioni perché non è così che funziona. Tuttalpiù si possono inserire delle super serie o degli stripping per aumentare l’intensità ma sono pratiche di cui spesso si abusa.
Per il resto non impazzire con i numeri, ma tieni presenti sempre i principi fondamentali dell’allenamento. Il lavoro di ipertrofia si fa con serie da 8 a 12 ripetizioni e recuperi incompleti. Quello di forza con serie da 1 a 5/6 ripetizioni e recuperi completi. Poi ci sono i vari lavori misti forza ipertrofia come i piramidali.
Saluti
Marco
Grazie mille sei il numero uno!
Ciao Marco, grazie per i chiarimenti. Vorrei sapere un’ultima cosa. Vorrei capire bene la differenza tra recuperi incompleti e completi. Uno incompleto quanti minuti comprende?
Grazie
Ciao Davide, per recupero incompleto si intende tra 45 e 90 secondi, per recupero completo da 3 a 5 minuti.
Marco