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Il mal di schiena in palestra è una problematica piuttosto diffusa, spesso legata a cattive abitudini, problemi preesistenti, schemi motori sbagliati o un allenamento mal gestito. La zona lombare, in particolare, è una di quelle aree spesso dimenticate, sottovalutate e, purtroppo, anche frequentemente martoriate. A quanti capita di avere la zona lombare dolorante in palestra? Troppi. E spesso, se si osservano attentamente le abitudini e gli schemi motori, il motivo salta fuori.
Se vuoi capire nel dettaglio da dove ha origine il mal di schiena e quali sono i fattori scatenanti più comuni, ti consiglio di leggere anche l’articolo Mal di schiena, lombalgia – Le cause principali. (Spoiler, nella stragrande maggioranza dei casi si parla di inattività e sedentarietà).
Purtroppo spesso si tende ad avere una visione troppo escludente a priori, ma prima di tirare conclusioni affrettate e rinunciare all’allenamento con i pesi, voglio approfondire un concetto fondamentale: il mal di schiena non è sempre una condanna all’inattività. Anzi. Nella seconda parte di questo articolo vediamo perché allenarsi – in modo intelligente – può essere la chiave per uscirne più forti.
La falsa sicurezza: “Ma io alleno la schiena!”
C’è chi crede che allenare i dorsali, fare qualche trazione o magari uno squat, basti a coprire tutto il lavoro necessario anche per la zona lombare. Niente di più sbagliato. E altri ancora si chiedono se serva allenarla direttamente o meno. Il problema è che spesso la zona lombare non è allenata a sufficienza e diventa quindi terreno fertile per protrusioni, ernie e dolori vari.
Mal di schiena in palestra: lo squat si può fare? È abbastanza per la zona lombare?
Mi viene chiesto spesso: “Ma lo squat si può fare se ci sono problemi alla schiena?” Altre volte: “Lo squat basta per allenare i lombari?”. La risposta ad entrambe è: dipende.
Dipende dalla biomeccanica individuale, dalla capacità di attivare correttamente la catena cinetica posteriore, dalla tecnica esecutiva e dalla forza del core. Lo squat è un esercizio fantastico, ma è anche complesso e spesso sottovalutato proprio da chi soffre di mal di schiena in palestra. Richiede coordinazione, mobilità articolare e soprattutto una stabilità del tronco granitica. E proprio da qui parte tutto: avere un tronco stabile è alla base di qualsiasi esercizio pesante.
Detto questo, in molti casi lo squat si può fare eccome, purché sia eseguito correttamente e adattato al contesto individuale. In altri casi, magari nella fase acuta di un problema o in presenza di gravi limitazioni, è meglio sospenderlo temporaneamente e lavorare prima sul recupero funzionale.
➡️ Se vuoi approfondire questo aspetto, leggi anche l’articolo Squat e mal di schiena – Forse stai sbagliando questo…
Occhio agli stacchi: non sono tutti uguali
Parliamo di uno degli esercizi più iconici, ma anche più delicati per chi ha problemi alla schiena: gli stacchi. Ne esistono diverse varianti, ma non tutte sono adatte a tutti.
Partiamo da quelli a gambe tese: personalmente non ne sono un fan. Per una questione di leve e carichi, la tensione che si scarica sulla zona lombare può diventare centinaia di volte maggiore rispetto al peso effettivamente sollevato. Succede già negli stacchi a gambe piegate, figuriamoci in quelli con le gambe tese e la schiena fuori assetto.
Un’opzione più intelligente, se eseguita con controllo, è lo stacco rumeno (gambe semi-tese), ma anche qui serve cautela e una buona padronanza dello schema motorio.
Un’alternativa davvero valida, soprattutto in chiave di sicurezza e progressione, sono i mezzi stacchi o rack pull. In questa variante il bilanciere parte da una posizione rialzata (su supporti o rack), il che riduce l’escursione del movimento, tagliando fuori la parte iniziale – quella più critica sotto il profilo biomeccanico. Questo permette di gestire carichi superiori, mantenendo il focus su schiena, dorsali e trapezi, con minore stress sistemico e più attenzione al controllo del carico.
E infine ci sono loro, i deadlift classici (quelli dove il bilanciere tocca terra a ogni ripetizione): un grande esercizio full-body, ottimo anche per i lombari, purché affrontato con una tecnica impeccabile e un core a prova di bomba.
A supporto di quanto appena detto, dai un’occhiata a quest’immagine con i disegni storici di Stelvio Beraldo, per capire visivamente l’effetto delle leve e della postura sul carico percepito dalla zona lombare durante il sollevamento di un peso.

Il “carico” sulla zona lombare nei movimenti di sollevamento (come gli stacchi da terra) è già di per sé quintuplicato per via delle leve sfavorevoli. Se poi l’esecuzione è inadeguata, come nelle figure a sinistra con la classica “perdita della schiena” (retroversione del bacino), il carico percepito può aumentare fino a 15 volte rispetto al peso effettivo.
Mantenere le curve fisiologiche del rachide è fondamentale: spalle e sedere devono salire insieme da terra, evitando di dividere l’alzata in due tempi.
Tutto ciò che si discosta da questo, rientra nel soggettivo e specifico (prestazioni, gare, biomeccanica individuale, altezza del soggetto ecc.).
Le estensioni lombari servono?
Sì, ma non aspettarti miracoli. Le hyperextension (estensioni lombari) possono essere utili, soprattutto come complemento. Buone anche come alternativa per chi non può o non vuole fare mezzi stacchi. Ma il loro impatto generale non è nemmeno paragonabile a quello di un mezzo stacco o di uno stacco ben fatto.
Allenamento con i pesi e mal di schiena in palestra: tutto quello che devi sapere (davvero)
- “Ho mal di schiena… posso allenarmi comunque?”
- “Ho un’ernia, devo dire addio alla palestra?”
- “Con le protrusioni rischio di peggiorare?”
Domande del genere me le sento fare da anni. E la risposta vera, quella che nessuno ti dà in modo chiaro e diretto, è sempre quella più scomoda: dipende. Perché dire “problemi alla schiena” non vuol dire assolutamente niente. È un’etichetta troppo generica. Quello che serve è una valutazione individuale, fatta da professionisti competenti (e aggiornati). Ma di base, rinunciare in automatico non è quasi mai la soluzione.
Allenarsi con problemi lombari: si può eccome
Il lavoro con i sovraccarichi è uno strumento adattabile, personalizzabile, scalabile. In molti casi è addirittura più gestibile del corpo libero, dove la leva e il carico sono fissi e le compensazioni sono più difficili da correggere.
Quando si parla di mal di schiena in palestra, specie in presenza di ernie o protrusioni, si tende ancora ad avere una visione “escludente”. Stop, riposo eterno, niente più allenamenti. Ma questo è un errore colossale. In molti casi ci si può allenare e alcuni esercizi, se eseguiti con criterio, possono essere parte della soluzione.
Lo squat, per esempio, se ben impostato, e inserito in maniera “ragionata”, può rinforzare il core e migliorare la capacità di carico della colonna.
Giusto per capirci: ci sono persone che scoprono per caso di avere un’ernia senza mai aver avvertito dolore. E ci sono atleti che convivono con ernie o protrusioni da anni, senza mai aver dovuto smettere di allenarsi.
Io stesso ho due protrusioni vecchie, risultato di lavori manuali pesanti: mai un problema in allenamento.
Al contrario invece, ci sono persone che non riescono manco a legarsi le scarpe per via del dolore. Se qualcosa fa male, fa male. E lì si sospende, si valuta e si riparte con intelligenza. Il rispetto del dolore dovrebbe in ogni caso essere una variabile insindacabile.
Cosa dice la scienza?
Il carico meccanico controllato ha effetti positivi sulla salute dei dischi intervertebrali. Stimola il metabolismo discale, favorisce l’idratazione, migliora la funzione dei muscoli spinali e aumenta la resilienza della colonna.
Steele et al. (2015) – Can specific loading through exercise impart healing or regeneration of the intervertebral disc?
DOI: 10.1016/j.spinee.2014.08.446
Welch et al. (2015) – The effects of a free-weight-based resistance training intervention…
DOI: 10.1136/bmjsem-2015-000050
In sintesi
- Non improvvisare mai. Serve una valutazione seria, da parte di professionisti. Da evitare il fai da te.
- Sì all’allenamento, ma con tecnica pulita, carichi progressivi e ascolto del corpo.
- L’obiettivo è rientrare gradualmente, migliorando forza, stabilità e consapevolezza.
E per chi non ha nessun problema alla schiena?
Allora non hai scuse: squat e stacchi, eseguiti bene, sono i tuoi alleati per una schiena forte, sana e a prova di tempo.
Non avere paura di fare pesi per la colonna… Abbi paura di non farli.
Fammi sapere nei commenti se hai avuto esperienze simili o dubbi da chiarire. Se hai trovato utile l’articolo, condividilo con chi pensi ne abbia bisogno.

Personal Fitness Trainer certificato ISSA. Motivatore e grande appassionato di sport e cultura fisica. Specializzato in allenamento e corretta alimentazione sportiva.
Muscoli e nutrimento impeccabile, sono il segreto per salute, prestanza e longevità. Ma ognuno necessita del suo programma…
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Ciao Marco, il mio istruttore ha detto che per gli stacchi non sono pronto e vuole che prima faccia lo squat alla perfezione e dopo poi mi mette gli stacchi perchè ha detto che se non li faccio bene rischio di farmi male seriamente, tu avresti fatto la stessa cosa? Per ora i lombari li alleno alla hpx.
Mi alleno da quasi 2 anni
Grazie, Giuseppe
Ciao Guseppe,
il ragionamento non è sbagliato perché con lo squat viene coinvolto praticamente tutto il corpo e lavorano moltissimo i muscoli sinergici e stabilizzatori del tronco, a una condizione però: lo squat dev’essere eseguito libero e non al multipower! Altrimenti oltre ad essere dannoso, gli stabilizzatori restano a dormire e non lavorano.
Avrei fatto questo ragionamento un po’ prima però…dopo quasi due anni avrei inseririto anche gli stacchi. Ma questa è una valutazione fatta a distanza bisognerebbe vederti al lavoro.
Saltui
Ciao Marco i mezzi stacchi a gambe piegate si possono eseguire con l’ausilio di 2 panche in modo che il bilanciere arrivi all’altezza delle ginocchia?
Essi sono efficaci per l’aumento della massa e della forza?
Ciao Adone, occorre fare attenzione innanzi tutto a non confondere l’esercizio con gli stacchi alla rumena (o mezzi stacchi alla rumena) in cui il movimento viene eseguito con le gambe leggermente piegate, fermandosi poco sotto la rotula e senza appoggiare il bilanciere da nessuna parte.
I mezzi stacchi che intendi tu, con un rialzo, possono essere utili per prendere maggiore confidenza con gli stacchi da terra, soprattutto quando ci si accorge di mancare di mobilità nella bassa schiena. O potrebbero anche essere adeguati per soggetti molto alti o per eventuali problemi alle ginocchia. Chiaramente ci saranno meno muscoli coinvolti e non si può pensare poi di utilizzare lo stesso carico, in un eventuale stacco da terra completo in futuro…Sono comunque abbastanza efficaci per forza e massa, logicamente meno degli stacchi da terra completi
Marco
Ciao Marco!
Sono Federico.
Il mio Istruttore mi ha detto che durante gli stacchi inarco troppo il centro della schiena durante la partenza e i lombari si muovono poco.
Che devo pensare per non inarcare troppo il centro?
Consigli generali?
Ciao Federico, senza perderci in tanti giri di parole che servirebbero a poco, ti indico un video-tutorial sullo stacco da terra fatto dal tecnico di powerlifting Ado Gruzza:
https://www.youtube.com/watch?v=xPs2VFWDWTI
Imparalo a memoria in ogni singolo passaggio.
Saluti
Ciao Marco,
Piacere, sono Valentina. 🙂
Volevo iniziare un allenamento per gambe e glutei che durerà circa 4 mesi e prevede squat, stacchi a gambe tese, step-up e affondi in avanzamento, così oggi mentre ero in palestra a fare altri esercizi ho provato quelli nuovi per capire quanto peso posso usare e verificare che la tecnica sia corretta. Gli stacchi da terra li ho fatti con 10kg, ma sinceramente la zona lombare duole parecchio e non vorrei rischiare di fare danni, soprattutto perché esco da un periodo di fisioterapia per un problema posturale. Gli squat e gli affondi me li ha suggeriti anche la fisioterapista, ovviamente però devo stare attenta ai carichi (è solo un mesetto che ho ricominciato a usare i pesi e correre sul tapis roulant dopo 8 mesi di soli esercizi fisioterapici).
Degli stacchi invece non ne abbiamo parlato e vorrei sapere se c’è un altro esercizio efficace allo stesso modo per gambe e glutei con cui sostituirlo. Per rinforzare addome e lombari la fisioterapista mi fa fare plank ed esercizi con la Swiss Ball, perché in quella zona, soprattutto lombare, sono piuttosto debole. Dopo mesi ora la zona è più forte di prima, ma c’è ancora parecchio lavoro da fare. Grazie mille, i tuoi articoli sono sempre molto interessanti.
Ciao Valentina, la tua fisioterapista ha fatto un’ottima scelta per quanto riguarda il tronco, che infatti si rinforza al meglio proprio con quel tipo di esercizi, che sono molto più funzionali. Il retto dell’addome lavora come muscolo contenitivo e stabilizzatore, il chi ci fa pensare che esercizi come i classici crunch non siano poi così ottimali, poi tutto si può fare, ma sempre con criterio.
Per quanto riguarda il coinvolgimento dei glutei, stai già facendo i due esercizi migliori di sempre, squat e affondi. Infatti è proprio con quei due che il grande gluteo viene attivato maggiormente. Il numero uno in assoluto per i glutei sono gli affondi in camminata, poi anche quelli indietro. Lo squat ovviamente deve essere profondo, in accosciata completa e lo schema motorio deve essere impeccabile, altrimenti la catena cinetica muscolare posteriore (femorali e glutei) non viene nemmeno attivata.
Gli stacchi a gambe tese, sono un buon esercizio per i glutei ma non il migliore…in molti casi possono anche creare qualche problema quindi io non lo vederei come un dramma il fatto di non inserirli se mi creano problemi.
Un altro esercizio molto efficace che puoi eventualmente inserire è l’Hip Thurst fatto con schiena appoggiata su panca e con bilanciere sul bacino…e qui faccio prima a linkarti un video-tutorial che a spiegartelo per iscritto:
https://www.youtube.com/watch?v=Pum9uC_Ie5w
Infine puoi anche considerare ad esempio il kick-back al cavo basso con cavigliera, ma ricorda che non si deve esagerare con il numero di esercizi nella singola seduta.
Saluti
Marco
Grazie Marco, proverò a sostituirlo con l’Hip Thurst. Gli affondi all’indietro non li ho mai provati, farò un tentativo. Per gli squat c’è da affinare la tecnica sicuramente, ma credo che questa verrà da sé con la pratica.
In merito al “non esagerare con gli esercizi nella singola seduta”, per caso hai scritto un articolo in merito? Avrei bisogno di chiarirmi le idee su questo punto, perché se fosse per me farei tutti gli esercizi possibili. 😀
Grazie ancora,
Valentina
No Valentina, non c’è ancora un articolo sulla questione ma conto magari di scriverne uno in futuro. Partendo dal presupposto che anche questo fa parte delle personalizzazioni, infatti non tutti devono lavorare nello stesso modo e con lo stesso numero di esercizi, in ogni caso quando dico di non esagerare con il numero di esercizi è esattamente lo stesso discorso che faccio ai ragazzi a proposito ad esempio del petto (il gruppo muscolare più ambito)…fare 4 esercizi solo per il petto nella stessa seduta, oltre a non servire a nulla in molti casi potrebbe essere controproducente. Meglio farne anche solo 2 (o per qualcuno 3)…ma che quei due siano fatti con l’intensità che dico io.
Saluti
Grazie mille Marco, aspetterò l’articolo futuro. L’Hip Thurst l’ho sentito di brutto, ho ancora i postumi dopo 2 giorni. 😀
Saluti
Cioa Marco,da un paio di giorni o dolori ai lombari. Può essere colpa delgli squat. Mi hanno fatto fare il massimale degli squat anche se io prima non ne avevo mai fatti con il bilanciere ma solo alla multipower.
Grazie
Ciao (non hai scritto il nome). Mi spiace molto per l’accaduto ma chi ti sta seguendo sta commettendo errori piuttosto gravi.
Innanzitutto l’utilizzo del multipower è da sconsigliare a priori, per tutti i motivi spiegati in quest’articolo:
http://muscolarmente.com/il-multipower-effetti-collaterali
Lo squat andrebbe quindi fatto rigorosamente LIBERO.
Detto ciò, non si può di certo passare da un tipo di lavoro guidato e anti-funzionale a testare un carico massimale di squat! È una cosa piuttosto folle. Bisogna prima concentrarsi sull’imparare le basi, quindi sullo schema motorio. Occorre prima prendere confidenza con il gesto tecnico ed affrontare un dovuto programma di allenamento, che porti anche all’incremento della forza…e solo allora si può pensare di testare un carico massimale.
Per il resto, ti consiglio di farti fare un’attenta ed approfondita valutazione posturale e funzionale da un bravo osteopata o fisioterapista, per stabilire l’entità del problema e decidere l’eventuale terapia correttiva.
Saluti e in bocca al lupo.
Ciao Marco ho un ernia discale dorsale e in più ho la rettilizzazione della scheina, posso andare in palestra? Grazie
Ciao Marco, non è assolutamente possibile fornire questo tipo di valutazioni online e non è nemmeno mia competenza farlo. Posso solo dire che, in linea generale, spesso ci si può allenare senza problemi. Ma come scritto nell’articlo, è assolutamente necessario essere valutati da uno specialista che sia AGGIORNATO. Ogni situazione va esaminata e va assegnato un lavoro personalizzato.
Saluti e in bocca al lupo.