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Obiettivi graduali e realistici nel Bodybuilding

obiettivi graduali bodybuilding

Uno degli aspetti di più controversi e problematici che si riscontrano nell’ambiente della palestra e della cultura fisica, è sicuramente quello legato alle aspettative degli utenti. Spesso non è facile far capire (e accettare) che servono obiettivi graduali e realistici nel Bodybuilding.

Questi problemi poi si amplificano ulteriormente quando si parla di livelli avanzati o quando nasce addirittura l’eventuale idea di partecipare a delle competizioni ufficiali, poiché, se da un lato il mondo delle gare è fatto di grande passione e soddisfazioni, dall’altra, purtroppo, è anche tempestato da tantissime (enormi) difficoltà e delusioni.

A tal proposito, vorrei postare un estratto che ritengo ancora oggi interessante e in un certo senso “istruttivo”, estrapolato da un vecchio numero di una di quelle riviste di culturismo che andavano tanto di moda negli anni 90’… (Flex).

In una sessione dedicata alle domande e risposte, c’era un ragazzo di 22 anni che chiedeva consigli su un suo eventuale futuro, addirittura nella competizione di Mr. Olympia (la più importante manifestazione internazionale di culturismo, che si tiene annualmente, a partire dal 1965). A questa discussione rispondeva un bodybuilder super professionista, nientepopodimeno che Lee Haney (otto volte mister Olympia).

Chissà, magari a qualche super appassionato di bodybuilding, sarà magari già passata per la testa un’idea così bizzarra… Personalmente, la prima cosa che mi verrebbe da dire, è che sarebbe meglio stare coi piedi per terra!

Ci tengo in ogni caso a ricordare sempre che, per quanto riguarda i consigli che provengono da campioni e professionisti, a proposito di questo sport, vanno sempre soppesati in maniera molto attenta, soprattutto quando parlano dei loro sistemi di allenamento o delle loro diete. Se sei Natural (e mi auguro che tu lo sia), di certo non puoi fare quello che fanno loro!

Finché si parla invece di passione, disciplina, dedizione, grinta, determinazione… e per l’appunto, esperienza con tutto ciò che riguarda le competizioni ufficiali, allora ben venga sentire e leggere ciò che hanno da dire.

Ma veniamo alla domanda di quel ragazzo:

“Ho 22 anni, mi alleno da due, non ho mai gareggiato e voglio diventare Mr. Olympia. Sto pensando di mollare il lavoro e di trasferirmi in California. Che cos’altro puoi consigliarmi?”.

La risposta di Lee Haney:

“Frena, frena. Ricapitoliamo: ti alleni soltanto da due anni, troppo poco per aver capito le tue potenzialità. Anziché concentrarti sull’obiettivo di diventare Mr. Olympia, forse dovresti stabilire un obiettivo immediato, che corrisponda al passo successivo del tuo viaggio nel Bodybuilding. Non avendo mi gareggiato, puoi cominciare con una gara locale e, se vinci, pensare ad una gara un po’ più aperta. Se vinci ancora, allora sei pronto a provare una gara a livello di stato e, solo in caso di successo, puoi cominciare a pensare ad una competizione nazionale come i Nationals NPC.

Per passare dal livello di principiante, a gare nazionali, ci vogliono sempre diversi anni. Almeno è stato così per me. Mi sono impegnato con tutto me stesso per salire la scala un gradino alla volta e non ho mai guardato in alto se non quando ero almeno a metà scala. I miei gradini principali sono stati la gara di Mr. America nella sezione Teenager, poi sono diventato campione dei Junior Nationals, dei Nationals NPC e dei World Championships, che mi hanno permesso di diventare professionista nel 1982. Nemmeno a quel punto, tuttavia, pensavo al titolo di Mr. Olympia, perché dovevo ancora salire il gradino successivo ed ottenere una vittoria professionistica.

Ti invito a concentrarti su un gradino alla volta e a goderti il viaggio, evitando di subire l’enorme stress di sentirti “fallito” se non vinci il titolo di Mr. Olympia.

Mi sono impegnato al massimo per salire un gradino alla volta.

Questi sono obiettivi graduali nel Body Building.

E non mollare il lavoro per trasferirti in California; non credo che tu sia pronto per un cambiamento tanto radicale.

Mantieni il tuo attuale lavoro, in modo da riuscire a provvedere alle tue necessità mentre persegui il tuo sogno. Per quanto mi riguarda, mi sono sentito pronto a lasciare il mio lavoro di poliziotto al riformatorio di Spartanburg (South Carolina) solo nel 1983, quando ho cominciato a ricevere numerose richieste per esibirmi ed ho firmato un contratto con Joe Weider.

La prima volta che sono andato a Venice (California), subito dopo aver vinto la Night Of Champions 1983, sono rimasto molto turbato nel vedere un gruppo di giovani bodybuilders che vivevano in un autobus, non lontano dalla Gold’s Gym. Avevano lasciato tutto per trasferirsi sulla costa occidentale e fasi un nome nell’ambiente del bodybuilding. Nessuno di loro ce l’aveva fatta.
Devi capire che il bodybuilding professionistico è un sogno che pochi riescono a realizzare… per ogni professionista che guadagna bene col suo lavoro, ci sono migliaia di persone che sperano di fare altrettanto ma non ce la fanno.

Il mio consiglio è quello di adottare la parola d’ordine equilibrio. Durante i miei anni di attività agonistica, facevo molto sul serio in palestra ma, una volta finita la sessione, avevo tempo per altre cose. Cercavo un equilibrio fisico, dedicavo anche del tempo alla mia crescita spirituale. Equilibrio, per me, significava trascorrere del tempo con mia moglie (allora fidanzata) Shirley, avere rapporti sociali con il maggior numero di persone ecc. ed è un equilibrio che mi ha accompagnato durante tutta la mia carriera.

Sono stato realista: non ero disposto a sacrificare la vita o la mia felicità per inseguire un sogno che poteva anche rivelarsi irrealizzabile. Appena prima di partecipare ai Nationals NPC del 1982, ho detto a Shirley che, se non avessi vinto, avrei lasciato perdere, perché se non ero abbastanza bravo da vincere al primo colpo, non avevo nessuna possibilità di emergere a livello professionistico. In realtà, a quanto pare Dio era ben disposto nei miei confronti e ho vinto.

Mantieni pure vivi i tuoi sogni di successo come bodybuilder, e goditeli, ma non farne una questione di vita o di morte. Non lasciarti consumare dall’ambizione a scapito di tutti gli altri aspetti della vita. Il bodybuilding deve essere una componente della tua vita, magari importante se è questo che vuoi, ma non deve diventare tutto”.

———————-

Ho voluto postare questa storia per dare una vaga idea di quello che ci può essere dietro le competizioni più importanti e principali del Bodybuilding professionistico. Quando lui ha parlato di sogno che pochi riescono a realizzare, è proprio così che stanno le cose e qui aggiungerei che solo una genetica fuori dal comune, può permetterti di arrivare a quei livelli così alti. O ci sei portato o non ci arriverai mai.

Certo, è ovvio che il doping la fa da padrone in questi contesti (e non solo purtroppo), tuttavia, il succo è che puoi farti tutte le bombe che vuoi, ma resta un dato di fatto che sul palco di Mr. Olympia, come qualificati nella categoria clou, alla fine ci salgono 20 persone al mondo.

Come funzionano attualmente le qualificazioni al Mr. Olympia

Ogni concorrente è, prima di tutto professionista IFBB (International Federation of BodyBuilding) e ha ottenuto la qualificazione al Mr. Olympia vincendo una competizione professionistica del proprio stato o piazzandosi ai primi posti di una delle gare più importanti del circuito IFBB, come ad esempio l’Arnold Classic o il New York Pro Championship (precedentemente noto con il nome di Night of the Champions).

Ogni atleta contendente al titolo di Mr. Olympia deve poi qualificarsi alla competizione e questo è possibile attraverso sei procedimenti diversi:

  1. Aver vinto almeno un’edizione del Mr. Olympia negli ultimi cinque anni (altrimenti ci vuole l’approvazione dell’IFBB);
  2. Aver vinto il Masters Professional World Championship tenutosi nel corso dell’anno solare;
  3. Essersi qualificato tra le prime sei posizioni della precedente edizione del Mr. Olympia;
  4. Essersi qualificato tra le prime sei posizioni dell’Arnold Classic tenutosi nel corso dell’anno solare;
  5. Essersi qualificato tra le prime cinque posizioni del New York Pro Championship tenutosi nel corso dell’anno solare;
  6. Essersi qualificato tra le prime tre posizioni di qualsiasi altra competizione IFBB tenutasi nel corso dell’anno solare.

L’organizzazione del Mr. Olympia può comunque concedere una wild-card a qualsiasi contendente non qualificato (vecchie glorie, atleti emergenti). (fonte: wikipedia)

Ora, se hai grandi ambizioni nella vita ben vengano! Ma il miglior consiglio è sempre quello di porti degli obiettivi graduali e realistici, a partire dai guadagni muscolari possibili e auspicabili… e senza dimenticare le tempistiche, anche nei confronti del dimagrimento/definizione.

E se deciderai di intraprendere il percorso delle gare, scegli di rimanere nello stile di vita sano, scegli il mondo dello sport pulito, senza uso di farmaci, rimani nel Bodybuilding Natural. Che per quanto se ne dica, esiste ancora eccome! Affidati alle associazioni sportive Natural, come la WNBF (World Natural Bodybuilding Federation), la NBFI (Natural Bodybuilding e Fitness Italia), la FIBBN (Fitness Italia Bodybuilding Bikini Natural), la AINBB (Natural Bikini and Man Physique)…

Non farla diventare una questione di vita o di morte, non strafare, non bruciare le tappe, goditi sempre il viaggio strada facendo e senza fretta. E magari, già che ci sei, ti suggerisco di leggere anche un altro articolo che parla ancora di gare di bodybuilding, attraverso un racconto dai toni tragicomici: Dare la vita per due minuti.

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4 commenti su “Obiettivi graduali e realistici nel Bodybuilding”

  1. sono rimasto turbato da questa frase > io qui aggiungerei che solo la genetica può aiutarti ad arrivare a quei livelli, o sei portato o non ci arriverai mai > allora vuol dire che nn e per tutti anche allenandosi come loro ??????

    1. Ciao Antonio,
      vedi, il discorso è questo: anche l’uso della chimica, non è un biglietto di arrivo per nessuna destinazione sicura. Stiamo parlando di casi in cui il nome è ricordato a livello mondiale…coloro che calcano il palco di Mr Olymipia ad esempio e che sono davvero pochi. Quella è predisposizione genetica, in cui le fibre muscolari sono di un certo tipo e rispondo positivamente e in maniera ottimale agli stimoli. Ovviamente dei risultati si avranno e anche piuttosto evidenti; c’è anche però chi non avrà nulla! Anzi solo gli effetti collaterali e quelli ci sono quasi per tutti. Quel tipo di forme però, perfette (all’occhio dei giudici) sono alquanto un miraggio da ottenere.

  2. dai non scandalizzatevi, la genetica conta in qualsiasi sport per emergere ogni somatotipo ha la sua aspirazione, gli endomorfi ce l’hanno nel sumo i mesomorfi nel bb gli ecto magari nel ciclismo o nelle maratone…perchè secondo voi qualsiasi persona con una volontà di ferro potrebbe arrivare su un podio delle olimpiadi, anche li c’è una selezione accuratissima da parte della genetica, che ti taglia fuori dalle prime fasi se non sei portato..restate con i piedi per terra, il bb aiuta a migliorare la propria condizione fisica, ma se non sei portato non puoi eccellere..la genetica con anche nel lavoro, ci sono tantissimi lavori pesanti che non vengono scelti in base al somatotipo ma il risultato di duri anni di lavoro saranno differenti usuranti e faticosi per quelli nn portati, ben tollerati per gli altri

    1. Ciao Dave,
      grazie per aver visitato il blog e per aver lasciato il tuo commento. Sei stato un po’ macchinoso ma credo di aver capito quello che volevi dire ;). Sono d’accordo per quanto riguarda i somatotipi…in sostanza il discorso è riassumibile con una semplice espressione: campioni si nasce.
      In ogni caso con il giusto approccio di allenamento e alimentazione, si possono avere risultati e soddisfazioni enormi. Dipende molto dalla determinazione.
      Saluti
      Marco

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